I disturbi digestivi ricorrenti possono avere un impatto sulla tua vita quotidiana. Spesso una diagnosi chiara non è sempre possibile, sebbene il dolore addominale e l'impatto siano molto reali.

Una volta escluse cause organiche come intolleranze alimentari o malattie infiammatorie croniche intestinali, la diagnosi potrebbe essere disturbi gastrointestinali funzionali (FGID), classificati anche come disturbi dell'asse intestino-cervello.

Gli FGID possono interessare qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, sebbene le forme più comuni di FGID siano la dispepsia funzionale (FD) e la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), che colpiscono rispettivamente lo stomaco e l'intestino. I sintomi possono variare da persona a persona, ma molti pazienti con FD soffrono anche di IBS e viceversa.

Sebbene le cause non siano ancora completamente comprese, è ben noto che fattori come infezioni pregresse, fattori genetici, uno squilibrio del microbioma intestinale e l'intolleranza a determinati alimenti o la nutrizione svolgono un ruolo importante nella formazione di disturbi gastrointestinali.

Cos'è l'IBS

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una condizione gastrointestinale cronica complessa molto diffusa nella popolazione.

L'IBS ha un impatto considerevole sulla qualità di vita di chi ne soffre e rientra, insieme alla dispepsia, tra i quadri sintomatologici indicati come "disturbi funzionali gastrointestinali" (Functional Gastro-Intestinal disorders, FGID), vale a dire condizioni caratterizzate da una molteplicità di manifestazioni non riconducibili ad alterazioni strutturali, sistemiche o metaboliche evidenziabili con le indagini diagnostiche disponibili.

L’origine della IBS è stata a lungo attribuita prevalentemente a fattori di ordine psicosomatico (somatizzazione viscerale di stati emozionali ed eventi stressanti) e a un'alterazione della motilità gastrointestinale. Negli ultimi anni, la situazione è radicalmente cambiata, a fronte della consapevolezza dell'origine complessa della IBS e degli altri FGID, data dal coinvolgimento di una molteplicità di fattori dietetici, gastrointestinali, neurormonali e immunitari.

A livello sintomatologico, l’IBS consiste in una sindrome caratterizzata da dolore addominale ricorrente associato a modificazioni del transito intestinale e dell'aspetto delle feci, in eccesso (diarrea) o in difetto (stipsi) oppure a un'alternanza delle due forme. Il dolore addominale è correlato alla defecazione, potendo diminuire o aumentare a seconda dei casi e dei momenti, in modo variabile anche nello stesso paziente. Meteorismo, gonfiore e malessere addominali, benché spesso sperimentati dalle persone affette da IBS, non sono invece considerati come esclusivi di questa patologia, ma elementi in comune con i disturbi gastrointestinali funzionali.